Fondata nel 2018, Dronus è una start-up innovativa e primo player in Italia nella produzione di droni industriali e automatici. Con NEST® 250 – sistema automatizzato di droni senza pilota, con base aerea, brevettato – sta rivoluzionando il concetto di drone-in-a-box per applicazioni industriali, tra le quali attività di ispezione e sicurezza.
Ho incontrato il fondatore di Dronus, Marco Ballerini, per parlare non solo della sua azienda Dronus ma anche delle prospettive future dell’affascinante settore dei droni.
Ci puoi dire perché nasce la tua startup e quale problema risolve sul mercato?
Dronus nasce con l’ambizione di forgiare una nuova visione del futuro, attraverso soluzioni tecnologiche integrate grazie alle quali tutti possano ottenere dati e immagini in tempo reale da qualsiasi luogo, contribuendo alla conoscenza, alla sicurezza e al benessere sociale, mantenendo naturalmente fermo il diritto alla privacy.
Per farlo abbiamo ideato NEST® 250 – sistema automatizzato di droni senza pilota brevettato – che rivoluziona il concetto di drone-in-a-box. Il NEST®, una base aerea che è il cuore e la mente del drone, è la vera innovazione del sistema. Installabile ovunque, leggera e poco invasiva, funge da nido di protezione e base di ricarica, garantendo una interconnessione costante e sicura con il drone, insieme al quale costituisce un sistema completamente autonomo, operativo H24 e 7/7.
Questa soluzione risponde a diversi problemi che hanno fino ad oggi limitato le possibilità di utilizzo di droni in ambito quali quello della sicurezza, dell’ispezione o delle smart city, come quello dell’ingombro dei sistemi attualmente disponibili, dell’insufficiente autonomia, della necessità di operatori in loco…
K250, il drone del nostro sistema NEST® 250, calcola la sua autonomia residua e ritorna autonomamente al NEST® disponibile più vicino per ricaricarsi, con una logica continuamente aggiornata di apprendimento.
Il NEST® e K250 dialogano costantemente, scambiandosi dati in modo protetto e crittografato, gestendo in assoluta autonomia tutte le fasi di volo, decollo e atterraggio, che in questo caso diventano rilascio e accielaggio. Il nido è inoltre dotato di un software che permette di prevedere la manutenzione del drone.
Quando hai iniziato ad approcciarti al settore dei droni e come ti sei formato?
Sono un ingegnere aerospaziale e ho ricoperto diversi ruoli in gruppi come Selex-Finmeccanica e Northrop Grummann. Sono anche il fondatore di U.T.R.I., azienda specializzata in sistemi autonomi. Diciamo che quello dei Droni è una naturale evoluzione del mio percorso di oltre venti anni nelle attività di progettazione ed operazioni nel settore aerospaziale
Con quali tempi e step hai lanciato la tua startup?
Dronus è nata nel 2018. Nel 2019 ha assunto la forma di Società per Azioni, con l’ingresso di un gruppo di investitori, tramite un club deal organizzato da SCM SIM in collaborazione con lo studio legale Chiomenti. L’operazione ha previsto la costituzione, da parte dei soci aderenti al progetto, tra i quali figurano importanti figure imprenditoriali, di una NewCo. Quest’ultima ha raccolto 5 milioni di euro di risorse finanziarie.
Questa operazione, completata a settembre 2020, ci ha permesso di poter contare su un’importante dotazione di capitale iniziale, necessario per sostenere le prime fasi di sviluppo.
In ottobre 2020 abbiamo acquisito il 70% di Siralab Robotics, nome di eccellenza italiano nelle tecnologie robotiche e meccatroniche potenziando così lo sviluppo di tecnologie nei droni ed ampliando la gamma prodotti con l’inserimento di velivoli di categoria mini e micro.
Quali sono i settori dove è possibile utilizzare le soluzioni di Dronus e ci puoi fare degli esempi di applicazione per ogni settore dove già operate?
Gli ambiti principali di utilizzo delle nostro soluzioni sono quelli dell’ispezione, della sicurezza e delle smart city.
Strutture industriali come raffinerie, impianti petrolchimici e centrali elettriche, spesso ubicati in zone remote, si confrontano ogni giorno con problemi d’ispezione.
Grazie alla tecnologia integrata di sensori e telecamere ottiche o ad infrarossi, in completa autonomia, il nostro NEST® 250 è capace di raccoglie ed analizza i dati in tempo reale, superando i limiti dell’intervento umano. La soluzione semplifica le attività di ispezione, anche in impianti di difficile accesso, rilevando in modo anticipato eventuali anomalie e guasti del sistema, permettendo di prevenire i costi legati al fermo macchina.
In questo ambito abbiamo stretto una partnership con uno dei più grandi gruppi petrolchimici a livello globale per sviluppare una versione “su misura” del sistema di droni automatizzati NEST® 250, che integra un sensore ad hoc di rilevamento delle fuggitive di gas, con la finalità d’ispezionare e monitorare la concentrazione di gas metano in impianti estesi ed articolati.
Si è scelto un impianto nel nord Italia che ricopre una superficie di circa 150 mila m2 per effettuare il primo test del sistema – partito a settembre dello scorso anno – con l’obiettivo di estendere il NEST® ad altri impianti del gruppo con le medesime criticità.
In ambito sicurezza invece NEST® 250 può operare in modo autonomo dopo programmazione o su richiesta da remoto, effettuando ronde di sicurezza perimetrali nelle aree a rischio come varchi, parcheggi, capannoni, impianti o siti sensibili come data-center o istituti bancari, senza l’ausilio di addetti alla sicurezza.
Queste capacità ai fini di sicurezza possono essere sfruttate anche in ambiente urbano e periurbano per il monitoraggio del traffico, l’ispezione delle infrastrutture, la gestione delle emergenze, la sicurezza di luoghi pubblici, la prevenzione di disastri ambientali o il trasporto di beni e materiali, anche particolarmente delicati o facilmente deperibili.
In tema di sicurezza dei luoghi pubblici e prevenzione dei disastri ambientali, siamo tra i protagonisti di un progetto dedicato al parco romano di Castel Fusano, pensato per preservare la bellezza naturale del luogo e consentire ai cittadini di godere del verde e degli spazi aperti in tutta sicurezza.
In tema di trasporto di materiali in contesto urbano e periurbano siamo invece impegnati in due diversi progetti in ambito sanitario.
Il primo ha lo scopo di trasportare farmaci, provette e materiale biologico da sottoporre ad analisi tra due sedi – che si trovano a oltre 30 chilometri di distanza – di un importante ospedale romano.
L’obiettivo è quello di aprire la via all’utilizzo di questi velivoli dotati di propulsione elettrica, e pertanto a bassissimo impatto ecologico e acustico, su tratte non facilmente raggiungibili per viabilità ordinaria, con evidenti vantaggi anche in termini di tempi di percorrenza.
Il secondo, che è appena stato presentato a Dronitaly, riguarda invece un progetto sperimentale per la consegna di farmaci ai pazienti cronici residenti nelle isole veneziane di Sant’Erasmo e delle Vignole, dove non sono presenti farmacie.
Promosso dalla Aulss 3 Serenissima, il progetto fa seguito alla firma di un protocollo di intesa tra il Comune di Venezia e l’ENAC, Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, per sviluppare l’utilizzo di sistemi intelligenti di urban delivery con droni nel capoluogo veneto.
In questa prima fase sarà coperta una zona limitata della laguna veneziana, utilizzando come «hub» l’Ospedale Civile di Venezia. L’obiettivo è quello di estenderà il servizio ad altre isole della laguna e, a seguire, a tutto il territorio comunale, così da permetterà all’Ausll 3 Serenissima, a regime, di servire tutti i propri malati cronici, ottenendo inoltre un risparmio di circa il 40% sulla consegna dei farmaci nelle zone lontane dal centro di Venezia e non servite da farmacie.
Entrambi i progetti vedono impegnato il nostro drone ad ala fissa Radon. Si tratta di un drone per operazioni BVLOS (beyond visual line of sight) a propulsione elettrica a pilotaggio remoto, pensato per operare in aeree urbane e antropizzate – che grazie alle sue particolari caratteristiche ha ottenuto dall’ENAC il certificato di Progetto SAPR, che consente il sorvolo delle aree urbane in Italia, ed è attualmente l’unico sul mercato nella sua categoria ad essere in possesso di tale certificazione. Inoltre, con l’avvento del nuovo regolamento europeo per poter effettuare il servizio di delivery a regime, Dronus è la prima società in Europa a richiedere ad EASA la validazione del design del RADON per volo in ambiente urbano – DVR (design verification report), processo che è attualmente in corso.
Ci puoi dare una panoramica economica di che cifre muove o muoverà il mercato dei droni in ambito Business to Business?
Secondo i dati dell’Osservatorio della School of Management del Politecnico di Milano, prima della pandemia il giro d’affari era di circa 100 milioni di euro. Piccolo, ma molte aziende registravano una forte crescita e si intravedeva un exploit a breve. La pandemia ha però colpito duramente il settore, che sempre secondo l’Osservatorio ha subito una contrazione di oltre un terzo del proprio valore, con aziende che si sono viste costrette a chiudere. Le prospettive però stanno tornando a essere positive, anche perché i problemi generati dal Covid-19 hanno evidenziato le potenzialità della tecnologia.
Intervista a cura di Giuseppe Piro – Ideatore del Progetto MacheTalento.it