Intervista a Mavis Srl: tutto sul mondo delle mascherine

Mavis Srl è un’azienda che da generazioni opera nel mondo della lavorazione della plastica. Nel 2020, all’affacciarsi dell’emergenza sanitaria ha deciso di riconvertire la propria produzione fabbricando presso la sua sede in provincia di Udine, mascherine chirurgiche monouso. Negli ultimi mesi, Mavis Srl oltre alle sue mascherine prodotte in Italia, propone anche mascherine FFP2 e mascherine personalizzate.

In questa intervista cercherà di rispondere alle domande più frequenti sull’argomento mascherine. 

Quando scegliere la mascherina chirurgica e quando mettere la FFP2?

La scelta fra la mascherina chirurgica e la FFP2 va fatta in base agli ambienti che dobbiamo frequentare.

Le mascherine hanno caratteristiche filtranti diverse che è bene conoscere prima di indossarle.

Le mascherine chirurgiche hanno una buona capacità filtrante verso chi ci circonda (attorno al 95 – 99%) mentre verso chi la indossa è piuttosto bassa (stimata a 20% circa). La mascherina chirurgica è un dispositivo medico, leggero e facile da indossare ma aperto ai lati da dove possono entrare i virus infetti delle persone che ci stanno vicine.

La maschera FFP2 è un DPI che grazie alla sua forma a coppetta resta aderente al volto e pertanto diminuisce la possibilità dei virus di contaminare chi la indossa e nello stesso tempo ha un’eccellente capacità filtrante anche in uscita. Di contro la FFP2 è più difficile da indossare per molte ore e rende più faticosa la respirazione.

Meglio utilizzare la Ffp2 quando si deve andare in ambienti chiusi affollati e poco areati. Luoghi dove diverse persone emettano droplet e aerosol (es. parlare, parlare ad alta voce, tossire, starnutire, cantare, attività fisica, ecc.). Mentre la mascherina chirurgica si può utilizzare nella vita di tutti i giorni escludendo quando si debba frequentare ambienti chiusi, mal areati e frequentati da molte persone.

Quindi la FFP2 è più sicura?

Sicuramente la FFP2 è molto più sicura per chi la indossa infatti è un DPI (Dispositivo di Protezione Individuale). Per questo è utilizzata dagli operatori sanitari in luoghi contaminati o da lavoratori esposti a polveri, fumi, aerosol o microparticelle dannose per la salute. Può essere usata anche nelle attività quotidiane, per la riduzione dei contagi covid, in luoghi chiusi affollati e poco areati, mezzi di trasporto pubblici, ecc.

Come possiamo sapere se la FFP2 che indossiamo è a norma di legge?

La cosa più semplice da controllare sono i dati stampati sulla maschera  obbligatori su una FFP2

  • Marchio del produttore: il nome del costruttore o del mandatario o un suo marchio
  • Codice prodotto: in genere è un codice alfa numerico
  • EN149:2001 + A1:2009 cioè le norme tecniche europee di riferimento
  • FFP2: il livello di protezione – in questo caso livello 2
  • NR: non riutilizzabile per più turni, oppure R = riutilizzabile per più turni
  • CE 0000 – marcatura CE seguito dal numero (a 4 cifre) dell’Ente notificato europeo che ha certificato la conformità del prodotto alla norma europea.

Per verificare on-line se la nostra FFP2 è stata certificata da Organismo Notificato europeo possiamo andare nell’elenco del database NANDO creato dalla Commissione Europea, e seguire queste istruzioni:

  • Entrate nel database NANDO a questo https://ec.europa.eu/growth/tools-databases/nando/index.cfm?fuseaction=notifiedbody.main
  • Nella sezione “Notified Body” cliccate sul gruppo di numeri che corrisponde al numero a 4 cifre dopo il marchio CE che trovate riportato sulla vostra mascherina.
  • Si aprirà la lista con tutte le numerazioni. Cliccate sulla colonna a sinistra con sigla NB che precede il vostro numero a 4 cifre. Aprendo il file avrete trovato l’organismo che ha certificato la vostra mascherina.

Ora verifichiamo se l’Ente trovato abbia o meno l’autorizzazione per certificare le mascherine. 

  • Nella parte sotto della pagina dell’Ente alla voce “Legislation” cercate “Regulation (EU) 2016/425 Personal protective equipment”
  • Cliccando il file “Personal protective equipment” potrete verificare se fra i prodotti che può verificare l’Ente ci sono anche gli “Equipment providing respiratory system protection”

Avrete verificato così se la vostra mascherina riporta il marchio CE di un organismo notificato e in quale paese ha sede l’organismo notificato.

Potete controllare se la certificazione CE è a norma.

Sulla confezione della mascherina è obbligatorio inserire un sito dove poter visualizzare e/o scaricare la certificazione CE. Verificate quindi se contiene i seguenti dati obbligatori:

  • nome dell’organismo notificato che certifica
  • numero del certificato
  • nome e indirizzo del fabbricante o del mandatario;
  • tipologia di DPI e classe di protezione – nel nostro caso Semi-maschera FFP2 – Categoria III
  • norme tecniche – EN 149:2001 + A1:2009 e applicate del tutto o in parte
  • dichiarazione in cui si attesta che il tipo di DPI soddisfa i requisiti essenziali di salute e di sicurezza secondo UE 2016/425
  • data di rilascio e di scadenza
  • la firma e il titolo o marchio equivalente della persona autorizzata
  • se la maschera ha un certificato di un ente italiano, troverete il marchio Accredia (Ente unico di accreditamento).

Infine possiamo controllare se l’etichetta ha tutti i dati previsti per legge.

La norma europea prevede che il DPI sia accompagnato dai seguenti dati nella lingua dell’utilizzatore finale, quindi in italiano:

  • Nome fabbricante ed eventualmente nome distributore
  • Nome modello della maschera
  • tipologia i DPI e classe di protezione – nel nostro caso Semi-maschera FFP2 – Categoria III
  • norme tecniche di riferimento applicate – EN 149:2001 + A1:2009
  • marchio CE seguito dal numero (a 4 cifre) dell’Ente notificato che ha certificato la conformità del prodotto alla norma europea – es. CE 0000
  • data produzione e data scadenza
  • numero lotto di produzione che consenta la rintracciabilità del prodotto
  • istruzioni per l’utilizzo chiare nella lingua dell’utilizzatore finale, quindi italiano
  • istruzioni di conservazione (temperature massime e minime, percentuali di umidità)
  • Istruzioni sullo smaltimento
  • avvertenze: ad esempio che l’utilizzatore deve essere addestrato all’utilizzo del DPI
  • NR: non riutilizzabile per più turni, oppure R = riutilizzabile per più turni
  • D = ha superato la prova di intasamento con dolomite (serve a valutare le prestazioni della maschera a seguito di intasamento) – non è una prova obbligatoria
  • sito internet dove poter scaricare la dichiarazione di conformità o indirizzo per richiederla
  • nome dell’Ente notificato che ha certificato la conformità – questa indicazione non è obbligatoria ma è un segno di chiarezza verso il consumatore finale che non è obbligato a dover cercare l’ente tramite il portale NANDO.

Per quanto tempo o per quante volte possiamo indossare una mascherina FFP2?

Questo è un dato obbligatorio deve essere scritto sulla confezione della mascherina e stampato sulla maschera stessa.

Se trovate la sigla NR significa che NON è riutilizzabile per più turni, (monouso), se la sigla è R significa che è riutilizzabile per più turni.

Solitamente per turno di lavoro si considerano 6 – 8 ore. Quando viene utilizzata sul luogo di lavoro sarà il responsabile della sicurezza ad indicare la durata di utilizzo in base alla salubrità dell’ambiente di lavoro.

In genere, nella vita di tutti i giorni, quando la FFP2 è monouso si può utilizzare per 8 ore salvo diversa indicazione sull’etichetta.

Usando il buon senso se la indosso 4 ore in luogo molto affollato (es. ospedale, supermercato, autobus) poi la butto via; se la utilizzo 2 ore per andare a fare la spesa in negozi poco affollati, la tengo per riutilizzarla.

Portare due mascherine chirurgiche è consigliabile?

Abbiamo visto alcuni personaggi illustri portare la doppia mascherina per aumentare la protezione dopo che sono uscite le nuove varianti Covid. Negli USA CDC-Centers for Disease Control and Prevention americani   hanno fatto alcuni test di laboratorio dimostrando che l’utilizzo di 1 mascherina chirurgica + 1 mascherina di stoffa indossata sopra, blocca maggiormente la percentuale di particelle emesse. Questo sembra dipendere sia dalla maggiore parte filtrante che hanno 2 mascherine sovrapposte, ma anche dal fatto che ci sia una maggiore aderenza al viso quando si indossa la doppia mascherina.

l CDC raccomanda di non usare due mascherine chirurgiche sovrapposte e di utilizzare le FFP2 singolarmente e senza sovrapposizione.

In Italia né il Comitato Tecnico Scientifico, ne Istituto superiore di Sanità, ad oggi non hanno consigliato l’utilizzo delle 2 mascherine sovrapposte.

Bisogna fare anche attenzione che la doppia mascherina (sotto una chirurgica e sopra una di stoffa) non renda troppo difficile la respirazione.

Pertanto se a casa avete una mascherina di stoffa non certificata, che quindi non sapete quanto filtra, per aumentare l’effetto barriera verso l’esterno, potete provare ad indossare una mascherina chirurgica certificata a contatto con il viso, verificando sempre la capacità di respirazione.

Se invece avete bisogno di una maggiore protezione, indossate una sola maschera FFP2 certificata.

La mascherina dopo aver ricevuto il vaccino servirà ancora?

Ad oggi non si può sapere quando le persone vaccinate potranno smettere di portare la mascherina.

Questo perché bisogna ancora monitorare diversi fattori relativi ai vaccini.

Non sappiamo l’efficacia dei vaccini nei confronti delle varianti del virus.

I vaccini non prevengono le infezioni al 100%. Una piccola parte di persone vaccinate potrà ammalarsi non in maniera grave e contagiare altre persone.

Attualmente sappiamo che il vaccino protegge dalla malattia ma non sappiamo quanto dall’infezione. In pratica una persona vaccinata potrebbe infettarsi, restando asintomatica, e contagiare gli altri.

Quindi anche dopo esserci vaccinati dovremmo mantenere le buone pratiche di prevenzione e protezione come la mascherina, il distanziamento sociale e il lavaggio accurato delle mani.

Ci sono incentivi fiscali per le aziende che acquistano le mascherine per i propri dipendenti?

Per l’anno 2020 per le sole mascherine CERTIFICATE era previsto un credito di imposta da compensare su F24 (decreto liquidità DL 23 del 2020). Siamo in attesa di capire se anche per il 2021 l’Agenzia delle Entrate introdurrà un bonus per i dispositivi di protezione certificati. Il nostro consiglio è sempre quello di acquistare solo mascherine certificate perché, qualora venisse introdotto uno sconto fiscale anche per il 2021, ne usufruiranno soltanto i prodotti con certificazione valida.