Authena è un’azienda leader nella realizzazione di soluzioni basate su tecnologie blockchain per il tracciamento della supply chain e abilitare una comunicazione interattiva end-to-end tra produttori e utenti finali. La startup svizzera, con sede a Zug, è stata fondata nel 2018 e impiega oltre 20 persone a livello internazionale. L’azienda combatte la contraffazione, le importazioni parallele e il contrabbando di prodotti nel settore farmaceutico, industriale, agrochimico, del lusso e del food & beverage.
Authena ha sviluppato una soluzione unica a livello globale che sfrutta una combinazione innovativa di diverse tecnologie, tra cui Blockchain, NFC, RFID, NB-loT, LoRa, Sigfox, GSM, Bluetooth Low Energy, Cloud, applicazioni mobili e sensori GPS. I servizi di Authena rientrano in un sistema flessibile, in cui soluzioni specifiche e altamente customizzabili possono essere raggruppate a seconda delle esigenze dei clienti.
Abbiamo intervistato il CEO dell’azienda Matteo Panzavolta per scoprire di più sulla sua startup e sul settore dove opera.
Ci puoi dire perché nasce la tua startup e quale problema risolve sul mercato?
Dopo la laurea in Ingegneria Ambientale a Bologna e un Master al Politecnico di Milano, ho collaborato per quasi 20 anni con grandi multinazionali. In questo periodo ho avuto la possibilità di viaggiare molto e ho vissuto a Firenze, Atlanta, New York, Parigi e dal 2009 in Svizzera, prima a Losanna e poi a Zurigo. Durante la mia esperienza ho lavorato come Executive in vari settori, tra cui: Operations, Marketing e Innovazione, gestendo team fino a 150 persone, divisi tra Europa, Asia e USA.
Mi è capitato di dover affrontare spesso tre problemi: la contraffazione dei prodotti, la presenza di prodotti in mercati paralleli, venduti attraverso canali non autorizzati anche se autentici, e la mancanza di dati sugli utenti finali, integrati nei sistemi informativi e decisionali delle aziende. In particolare, ricoprendo il ruolo di Head of Innovation in Honeywell, ho potuto valutare diverse tecnologie innovative e ho capito come la “giusta” combinazione tra Internet of Things e Blockchain potesse aiutare a risolvere queste criticità. Da qui è nata l’idea che ha dato vita ad Authena.
Con quali tempi e step hai lanciato la tua startup?
- Fondata nel 2018. “Bootstrapping” fino a fine 2018 per creare MVP e ottenere i primi feedback dal mercato e potenziali investitori.
- Prime EU / EU patent inviate nel 2018.
- Co-founder / Angel Investor a inizio 2019.
- Primi clienti corporate a fine 2019.
- Venture Capital nel 2021.
Quali difficoltà hai avuto a far capire la tua idea e a reperire capitali per la crescita?
Durante la mia esperienza lavorativa ho gestito budget fino a 300 milioni di euro e team internazionali fino a 100 persone, ciò mi ha permesso di maturare le conoscenze giuste per fondare Authena. Ho iniziato finanziando la startup fino alla creazione di un MVP e dei primi IP. Ho incontrato il primo Angel Investor (poi diventato co-founder) a fine 2018. Nel 2019 l’azienda è stata selezionato per partecipare all’acceleratore MassChallenge in Israele, seppure fosse una delle pochissime startup non israeliane presenti. Durante il programma abbiamo sviluppato importanti connessioni con mentor che poi sono diventati nostri investitori. Abbiamo realizzato un pre-seed round a fine 2019 e successivamente un importante seed round con VC dagli USA, UK e Svizzera.
La tua startup è stata costituita in Svizzera. Ci puoi dire qualcosa dell’ecosistema startup in Svizzera e i vantaggi di costituire l’azienda lì?
Io vivo in Svizzera dal 2009, e Authena ha sede in Svizzera principalmente per questo motivo. Il Paese presenta uno degli ecosistemi più interessanti per le startup nel mondo della tecnologia.
Ci sono altri competitor che operano nel tuo stesso settore?
Si, di aziende ce ne sono diverse, ma noi crediamo di offrire una combinazione di tecnologie avanzata e completa sotto tutti i punti di vista. I nostri competitor offrono servizi di anticontraffazione che si basano sulla sicurezza della blockchain. Tuttavia, utilizzano codici QR o codici a barre come Point of Verification, ossia l’elemento di accesso che l’utente utilizza per controllare l’autenticità del prodotto. Questi ultimi, essendo semplici rappresentazioni grafiche, possono essere facilmente copiati e utilizzati su prodotti non autentici. In questo modo il rischio di contraffazione aumenta, anziché essere eliminato.
Altre realtà invece si basano ancora su metodi ormai desueti, come etichette con ologrammi o particolari tipi di inchiostro. In questo caso viene completamente trascurata la user experience e il customer engagement, manca l’interazione tra consumatore e prodotto, come anche comunicazione tra utente finale e produttore.
Quali sono i settori dove è possibile applicare la tua soluzione e ci puoi fare degli esempi di applicazione per ogni settore dove già operate? (se è un problema anche senza citare i brand, altrimenti citali pure)
L’avventura di Authena è iniziata dal settore vitivinicolo, abbiamo collaborato con produttori italiani e spagnoli per prevenire frodi e contraffazioni dei loro prodotti pregiati. Oggi, oltre ad essere attivi nel settore Food & Beverage, operiamo in vari mercati, proteggendo e tracciando prodotti per l’agricoltura in Brasile, prodotti industriali e profumi in Italia e prodotti farmaceutici di altissimo valore unitario trasportati tra paesi diversi. I brand con i quali collaboriamo attualmente sono Masque Milano e Calè, per quanto riguarda le fragranze, Lonza Specialty Ingredients nel settore agrochimico e Tavar in quello industriale. Per quanto riguarda il resto, ci saranno grosse novità nel prossimo futuro.
Ci puoi dire altri settori dove pensi che la tua soluzione potrà essere applicata?
Sicuramente abbiamo la voglia e la possibilità di espanderci per ottimizzare la tracciabilità, l’autenticazione e il monitoraggio di alimenti ad alto valore aggiunto. L’85% dei consumatori a livello globale ritengono di grande importanza le informazioni relative al contenuto degli alimenti che consumano. Allo stesso modo, il 59% vuole sapere da dove vengono i prodotti alimentari che acquistano e come sono fatti. La nostra soluzione end-to-end è in grado di aiutare i produttori a rispondere a questo tipo di richieste, sempre più esigenti da parte dei loro clienti.
Un altro settore sul quale c’è ancora molto da lavorare è quello del lusso e dei beni per la persona. Qui il mercato grigio corrisponde al 12% dei $291 miliardi complessivi nel 2019 stimati da Fondazione Altagamma/Bain & Company. Originalità e sostenibilità delle materie prime e nella realizzazione dei prodotti sono i driver principali al momento. La tecnologia di Authena, attraverso l’immediatezza del processo di autenticazione e le infinite potenzialità di customer engagement, è in grado di fornire un vero e proprio valore aggiunto ai brand che decidono di adottarla.
Ci puoi dare una panoramica economica di che cifre muove o muoverà il mercato dove operate?
La dimensione del mercato globale dell’anticontraffazione è stata stimata essere di 124,14 miliardi di dollari nel 2020. Si prevede una sua crescita media annua del 12,39% tale da portare ad un aumento fino a 250,27 miliardi di dollari entro il 2026.
Due fattori principali influenzano le aziende ad adottare tecnologie di anticontraffazione, i danni economico- finanziari e di reputazione, oltre i rischi per la salute dei consumatori. Le case farmaceutiche, ad esempio, hanno subito una perdita di circa 514 miliardi di dollari nell’anno 2012, a causa di attività di contraffazione su medicinali da banco. Proprio in questo ambito, l’adozione di nuove tecnologie di autenticazione di prodotto potrebbe ridurre il danno economico per i produttori e tutelare la salute dei consumatori.
Quotazione in borsa o vendita a un grosso player di mercato? Ci puoi dire come vedi la tua startup fra 5 anni?
Per qualsiasi startup la exit strategy si può’ ricondurre a questi due percorsi. Abbiamo già’ riscontrato un certo interesse per quanto riguarda possibili acquisizioni, ma il mio obiettivo è quello di fare un IP al Nasdaq.
Quali consigli daresti a un giovane interessato al settore per formarsi ed eventualmente lavorarci? Quali sono le figure che il mercato sta cercando?
Iniziate a collaborare con startup, scegliete la startup in base alla vision del founder/CEO. Non pensate allo stipendio iniziale ma a quello che potete imparare e che poi potrete rivendere sul mercato. Scegliete qualcosa che vi appassioni, per cui valga la pena spendere parte del vostro tempo. Il nostro tempo è la risorsa più importante che abbiamo. Pensate a sei cose impossibili prima di colazione. Sperimentate. Usate i vostri guadagni per viaggiare ed imparare lingue straniere (a parte l’inglese che tutti devono sapere). Ad esempio, online ci sono risorse infinite e gratuite per imparare a programmare usando qualsiasi linguaggio
In generale in quali altri settori vedi grande fermento? In quale altro settore lanceresti una startup?
Non importa il settore. Un imprenditore deve vivere nel futuro, capire quali sono i trend e creare delle soluzioni che rispondano a problemi ed opportunità legati a quel futuro.
Per fare un esempio, Facebook recentemente ha cambiato nome in Meta e ha ribadito il suo focus nel creare e investire nel “metaverse”. Ci sono infinite possibilità per creare soluzioni e prodotti che vivono in questo nuovo universo.
Un altro settore che mi appassiona è quello legato alla longevità umana, e poi ho sempre sognato di vedere “macchine volanti”.
Intervista a cura di Giuseppe Piro – Ideatore del Progetto MacheTalento.it