Simplex Domus è una startup creata dall’imprenditore fiorentino Lorenzo Fontanelli che consente di acquistare casa senza agenzia. Una piattaforma online che accompagna il cliente in tutto l’excursus della trattativa immobiliare, dal punto di vista tecnologico, burocratico e fisico, in cui i costi sono interamente abbattuti rispetto alle tradizionali agenzie immobiliari, a beneficio di venditori, acquirenti, locatori e conduttori.
Dal lancio, nell’arco dei soli primi due mesi, Simplex Domus ha raggiunto la quota di 3500 immobili presenti sulla piattaforma, registrando un aumento esponenziale dei contatti che oggi si attestano attorno ai 6000 mensili, di cui 4000 contatti unici dedicati alle aste. Inoltre, in un’ottica di rapida espansione, Simplex Domus punta a far crescere il proprio team – attualmente composto da 15 figure – con un piano di assunzioni che porterà a raddoppiare i dipendenti nel prossimo mese e mezzo.
Ho incontrato proprio il fondatore della Startup Simplex Domus, Lorenzo Fontanelli: questa sotto è l’intervista scaturita da una piacevole e stimolante chiacchierata. Buona lettura!
Ci puoi dire in cosa innova la tua startup Simplex Domus nel settore immobiliare?
Simplex Domus è nata con l’obiettivo di attuare una vera e propria rivoluzione nel mercato immobiliare italiano. Ho lavorato a lungo in UK nel settore Real Estate, e proprio in quegli anni mi sono reso conto di quanto le cose funzionassero in maniera diversa rispetto al nostro Paese. Un aspetto, in particolare, mi colpiva più di tutti: in Inghilterra non esiste la figura dell’agente immobiliare così come la intendiamo qui in Italia. Qui infatti l’agenzia lavora per entrambe le parti coinvolte nella compravendita – acquirente e venditore – generando così un conflitto di interessi che si traduce nella riscossione di una commissione da ambo le parti. All’estero la commissione viene corrisposta solo da chi vende la casa: in questo modo il compratore è tutelato e risparmia moltissimo denaro. Simplex Domus offre lo stesso servizio: nessun agente immobiliare a mediare tra le parti, ma offrendo anzi un supporto durante tutto l’iter della trattativa immobiliare, in massima sicurezza e trasparenza. C’è ovviamente anche la possibilità di richiedere l’intervento di un consulente immobiliare alla cifra di 1000 euro + Iva, per un supporto completo e costante.
Quali sono state le difficoltà maggiori che hai trovato per avviare la tua startup?
Ormai il mercato è saturo di idee che si traducono presto o tardi in startup, più o meno di successo. Sicuramente per dare avvio a questo progetto ho dovuto armarmi di una buona dose di coraggio e voglia di osare, perchè ogni progetto di questo tipo, sebbene possa partire da basi solidissime, presenta sempre una percentuale di rischio. Ancora di più, se si tratta di trasferire un settore ancora molto legato alla relazione fisica, sul digitale, in cui in Italia siamo più carenti e diffidenti che altrove. Eppure era proprio qui in Italia che aveva senso sviluppare un progetto del genere: portare qualcosa di nuovo e non aver paura di rompere le righe. Una volta trovato il coraggio, ho dato il via ad un fundraising che ha raccolto in totale 1,2 milioni di euro, di cui 700mila euro di capitale sociale e 500mila di finanziamento da parte di Intesa Sanpaolo. E siamo partiti, costituendo la società nel 2021.
Ci puoi dare un panorama del settore immobiliare in Italia? Quali sono i problemi e quali le opportunità del settore?
Purtroppo i problemi, al momento, superano le opportunità. Per un giovane è altamente improbabile riuscire ad acquistare una prima casa, soprattutto nelle grandi città, e con l’affitto non se la cava meglio perchè c’è una forte sproporzione tra gli stipendi e i costi degli immobili. La questione deve essere risolta al più presto: un diritto non può essere il privilegio di pochi, e tutti dovrebbero sentirsi in grado di fare questo passo in autonomia. Inoltre, oltre alla già citata presenza delle agenzie a gravare ancora di più sul costo totale dell’immobile e l’immensa burocrazia attraverso cui bisogna destreggiarsi, si presenta anche il problema delle aste: ecco, questa sì che potrebbe essere considerata una vera opportunità, se non fosse che è un mondo che presenta delle ombre e sono in pochi a conoscere il settore. C’è bisogno infatti di una competenza specifica che spesso nemmeno gli agenti immobiliari posseggono. Con Simplex Domus vorremmo risolvere anche questo problema: mettere a disposizione del cliente, qualora lo richieda, un consulente esperto che offra supporto dal momento dell’iscrizione all’asta fino all’ aggiudicazione, e anche dopo se necessario, al solo costo di 100 euro. Solo ad aggiudicazione effettuata, il cliente dovrà corrispondere una success fee.
Quali sono i tuoi obiettivi della tua startup da qui a 5 anni?
Ovviamente mi auguro che Simplex Domus possa affermarsi, crescere sempre di più e diventare in futuro un modello di riferimento per tutte quelle realtà del settore immobiliare che saranno avviate. La nostra idea è quella di migliorarci strada facendo, rendendo sempre più facile e smart l’esperienza di compravendita, cercando di contenere i costi per quanto possibile. Puntiamo ad offrire un servizio sempre più sartoriale e specializzato, in particolare per le aste, e a coprire quante più aree geografiche, dalle grandi città fino alle realtà più piccole. Inoltre, mi auguro un ampliamento di team, a cui stiamo già lavorando. Tra i prossimi obiettivi, quello di riuscire a consegnare immobili “finiti” per abbassare la necessità di liquidità del cliente. Per questo abbiamo cominciato ad acquistare immobili e ristrutturarli per renderli immediatamente abitabili, da rivendere direttamente sulla piattaforma.
Hai visto in questi anni iniziative immobiliari o startup nel settore che stanno lasciando traccia?
Non in Italia, ahimè, ma in UK ci sono due realtà che mi hanno molto colpito in positivo, e che operano principalmente nel mercato anglo-americano: una è Purplebricks, l’altra Open Rent. Sono entrambe due realtà che vanno nella stessa direzione di Simplex Domus, ovvero offrire un ottimo servizio ad un prezzo decisamente più basso, grazie alla trasparenza e alle grandi potenzialità offerte dal digitale. Purplebricks è leader nel settore compravendita, mentre Open Rent si fonda sugli stessi principi ma è focalizzato sugli affitti.
Come ti sei formato in questi anni?
Mi sono diplomato come geometra e a 19 anni mi sono trasferito in Australia per lavorare e darmi una possibilità fuori dai confini nazionali. Non mi immaginavo infatti a fare l’università come si aspettavano i miei familiari, volevo fare esperienza e formarmi sul campo. Ho viaggiato molto dai 20 ai 24 anni: ho lavorato, oltre che in Australia, anche in California, Marocco, Polonia. Sono poi rientrato in Italia, dove ho preso la licenza come Mediatore del Credito. L’Italia però non era il posto dove volevo stare, allora sono andato a Londra.
Come hai iniziato a lavorare nel settore immobiliare?
In Inghilterra ho fatto tutta la gavetta. Dopo aver cominciato a lavorare come agente immobiliare presso alcune agenzie locali, sono diventato manager di agenzia e poi ho finalmente aperto la mia. In seguito ho deciso di fondare PML service LTD, una start-up immobiliare che ha avuto un importante successo. Dopo la exit, e consapevole di avere ormai un bagaglio sufficiente di conoscenze non solo nel settore immobiliare, ma anche come imprenditore, sono tornato a Firenze, la mia città, e ho fondato Simplex Domus nel 2021. Il mio percorso è stato molto pratico: prima osservo, poi imparo circondandomi delle persone giuste, e poi metto in pratica quello che ho appreso.
Quali consigli daresti a giovani e meno giovani che vogliono lavorare nel settore immobiliare?
Di non avere paura di mettersi in gioco, di non limitarsi ad avere solo delle idee, ma cercare di trasformarle in progetti concreti. Per questo è utile entrare in contatto con quante più persone possibili per trovare chi possa aiutare a svilupparle. Inoltre, consiglio di essere sempre informati non solo su quello che accade nel settore, ma anche sull’attualità in generale: è dai problemi che nascono le soluzioni, e spesso la soluzione si traduce in una startup di successo. Infine, consiglio vivamente di “sporcarsi le mani”: soltanto sul campo si impara davvero come si fa un lavoro, e solo se si è predisposti a ricevere ed accogliere, questo lavoro porterà ad ottenere ottimi risultati.
Quali talenti sono ricercati? Quali percorsi di formazione consiglieresti?
Noi di Simplex Domus cerchiamo agenti immobiliari, meglio se specializzati nel settore delle aste, che possano offrire un servizio di consulenza esclusiva per il cliente. Tra i percorsi consigliati, sicuramente possono fare gioco le lauree in architettura o design d’interni, degli studi in ambito più economico-commerciale, ma anche una preparazione a livello legale può essere d’aiuto in questo lavoro. Ciò non toglie che non esiste un percorso formativo prestabilito: l’importante è essere mossi dalla passione e avere un reale interesse per questo mondo.