Intervista Domenico Iapello Love Coach

Là fuori ci sono tantissimi consulenti e specializzazioni che forse non conosci o di cui non credi di avere bisogno. In questa intervista cercheremo di approfondire la figura di Love Coach con Domenico Iapello

Buongiorno Domenico e grazie per questa intervista. Tu sei il primo love coach italiano o meglio quando nel 2010 hai iniziato questa avventura, che cosa ti ha dato lo spunto per iniziare qualcosa in cui nessuno si era mai cimentato?
Grazie per l’accoglienza. L’idea di diventare un love coach è nata dalla mia passione per le dinamiche relazionali e il desiderio di aiutare le persone a navigare le sfide dell’amore. Nel 2010, ho riconosciuto una lacuna nell’offerta di supporto emotivo e decisionale nelle relazioni, spingendomi a creare un percorso unico per chiunque

Che formazione hai dovuto sostenere per diventare love coach?
La mia formazione è un mix di approcci psicologici, coaching professionale e Programmazione Neuro-Linguistica (PNL). Ho completato corsi accademici in coaching, integrando poi i Master in PNL per arricchire le strategie di comunicazione e il comprendere le dinamiche relazionali.

Tra i percorsi e consulenza che offri vi sono soprattutto le strategie per riconquistare un o una ex. In base a quella che è la tua esperienza quali sono i rischi del fai da te? Ovvero quali sono gli errori che più frequentemente ti capita di rilevare?
Il fai da te nella riconquista può comportare rischi significativi, come l’aggravamento di situazioni già delicate. Gli errori comuni includono la mancanza di una strategia a lungo termine, la comunicazione non efficace e l’ignorare l’importanza di lavorare su sè stessi prima di riconquistare gli altri.

Ed ora sempre in base alla tua esperienza, c’è una demografia di chi cerca di riavvicinarsi ad un partner? Sono più gli uomini o le donne? E la fascia di età?
La richiesta di assistenza per la riconquista è equamente distribuita tra uomini e donne, e la fascia di età varia, ma spesso si concentra tra i 25 e i 45 anni. Le dinamiche relazionali possono colpire tutte le età e generi. Io personalmente lavoro meglio con il genere femminile, con il quale posso approfondire le diverse dinamiche emotive, a discapito di quello maschile, che ha aspettative più di natura strategica.

Nella tua formazione vi è anche la PNL, nello specifico come la PNL aiuta nell’ambito delle relazioni?
La PNL è uno strumento potentissimo nel comprendere e migliorare le dinamiche relazionali. Aiuta a ottimizzare la comunicazione, a individuare e superare blocchi emotivi, e a creare connessioni più profonde con gli altri.

Uno dei punti chiave del tuo lavoro è non fomentare (e trascinare) relazioni tossiche. Quando noti che la persona che si è rivolta a te come love coach è lei stessa che mette in atto comportamenti tossici, tu come ti comporti?
La consapevolezza è il primo passo per il cambiamento. Quando noto comportamenti tossici, cerco di far emergere questa consapevolezza, offrendo strumenti per affrontare e modificare quei comportamenti dannosi. Spesso sono di carattere emotivo.

Sul tuo sito e canale Youtube hai dedicato degli approfondimenti al fenomeno dell’orbiting. È qualcosa strettamente legato alla sfera social e digitale o può manifestarsi anche nella vita reale?
L’orbiting è spesso legato alla sfera digitale, ma i suoi effetti si riflettono nella vita reale. La costante presenza virtuale di una persona senza un reale coinvolgimento può causare danni emotivi significativi. Ecco perché, il mio lavoro si concentra molto sulla consapevolezza. Diversamente il rischio è quello di “orbitare” intorno ai propri fantasmi.

E per quanto riguarda il ghosting invece trovi sia un fenomeno che è stato amplificato dagli strumenti digitali, o è semplicemente l’evoluzione “tecnologica” di un qualcosa che è sempre accaduto?
Il ghosting, pur esistendo anche prima dell’era digitale, è certamente amplificato dai mezzi tecnologici. La facilità di scomparire virtualmente può rendere il fenomeno più frequente e doloroso, ma le cause profonde rimangono spesso legate a dinamiche umane di evitamento e mancanza di confronto diretto. Caso tipico del “narcisismo”, di cui spero ne parleremo in una prossima intervista.