Giovanni Ghersina: con LifeCare forniamo percorsi di formazione e assistenza nel mondo della sicurezza

LifeCare è una realtà friulana che da oltre 10 anni opera sul territorio attraverso percorsi di formazione e assistenza nel mondo della sicurezza. Ad oggi sono una delle realtà più autorevoli per chi cerca un corso di primo soccorso a Udine e provincia. In questa intervista parleremo di sicurezza con Giovanni Ghersina, uno dei responsabili dell’associazione.

  1. Ciao Giovanni vuoi presentare rapidamente la realtà della vostra associazione?


La nostra Associazione nasce nel 2010 con la volontà di far crescere una sempre maggiore consapevolezza e rispetto della figura dell’Assistente Bagnanti, in primis con una formazione di altissima qualità e poi attraverso servizi di assistenza e volontariato in manifestazioni di rilevanza mondiale come Acromax e Aquatic runner. Dopo tre anni abbiamo espanso il nostro campo d’azione con il progetto LifeCare che si rivolge ad aziende, personale laico e sanitario nella formazione all’uso del defibrillatore e alla sicurezza.

  1. La vostra associazione propone corsi di primo soccorso aziendale. Al di là degli obblighi di legge, perché è preferibile attivarsi in un’azienda quanto prima rispetto alla formazione in questo senso?


Questa domanda è molto importante. Oltre agli evidenti obblighi di legge che prima si adempiono meglio è, vi sono altri due livelli, meno ovvi, su cui vale la pena riflettere. Vi è l’obbligo morale di evitare gli incidenti sul posto di lavoro ed avere qualcuno che sappia cosa fare in caso si verifichi un sinistro. Se in un’azienda capita un incidente con conseguenze gravi (morte o invalidità permanente), essere certi di aver fatto tutto ciò che era nelle nostre possibilità per salvare quella persona o evitare l’incidente è sicuramente auspicabile sia dal punta di vista legale che psicologico.
L’ultima riflessione è invece meramente economica, i costi che un’azienda deve sostenere in caso si verifichi un incidente sono di gran lunga superiori di quelli che possono essere legati alla formazione di personale addetto alla prevenzione e alla sicurezza.

  1. E per quanto riguarda i lavoratori autonomi o i freelance, come si pongono questi ultimi rispetto ai corsi di primo soccorso?

Molto spesso le piccole realtà non devono adempiere a molti obblighi in questo senso rispetto ad una grande azienda. Ma se consideriamo quanto detto nella mia precedente risposta, ovvero gli obblighi morali e i salassi economici che un incidente porta con se, ecco che mi sento di consigliare una formazione per l’uso del defibrillatore o di primo soccorso anche per questa categoria di lavorarori.

  1. L’uso del defibrillatore è diventato decisivo nei contesti delle società sportive. Come si stanno rapportando queste ultime rispetto all’obbligo di dotarsi di defibrillatore e della relativa formazione?

In questi anni di formazione abbiamo formato migliaia di persone all’uso del defibrillatore. Inevitabilmente ci siamo confrontati con divere società sportive. Nei primi anni vi era molta diffidenza e soprattutto difficoltà a cogliere l’utilità di questo presidio. Poi negli anni la sensibilizzazione fatta e le norme più logiche hanno reso l’uso del defibrillatore molto più approcciabile tant’è vero che i corsi ora sono sempre più ben visti e fatti con spirito costruttivo.

5.       Esistono degli incentivi per dotarsi di defibrillatore e fare i relativi corsi?

Ci sono dei provvedimenti governativi che mettono a disposizione degli sgravi fiscali, in termini di sconti o detrazioni, per le aziende che decidono di acquistare dei defibrillatori e formare i dipendenti con dei corsi BLSD. Questi incentivi sono di due tipi. Un super ammortamento al 140%, secondo il quale sia all’impresa che al lavoratore autonomo spetta una maggiorazione del costo di acquisto del 40%. In sostanza l’azienda può dedurre una quota di ammortamento più alta rispetto a quella prevista normalmente per legge. Ci sono poi le riduzioni del premio Inail. L’istituto Nazionale per gli infortuni sul Lavoro in pratica mette a disposizione uno sconto sul premio da pagare per tutte quelle imprese che decidono di potenziare i mezzi di soccorso e primo intervento sul luogo di lavoro rispetto alle normative di legge. Questo incentivo, attivo dal 2016, lo si può richiedere tramite modulo OT24. L’azienda dovrà inoltre dichiarare attraverso modalità telematica (con autocertificazione) di non rientrare tra le tipologie di strutture per cui la dotazione di defibrillatori è prevista per legge. Bisognerà anche comprovare l’acquisto del defibrillatore con relativa ricevuta di acquisto e dovrà presentare un elenco dei partecipanti del corso BLSD indetto.

6.       La vostra associazione propone anche corsi per assistente bagnanti, quello che volgarmente viene chiamato “brevetto da bagnino”. Qual è l’identitik delle persone che seguono il vostro percorso formativo?

La maggior parte delle persone che si avvicinano al corso di assistente bagnanti sono ragazzi e studenti dai 16 ai 20 anni. È molto raro avere persone che si iscrivono dopo questa età a meno che non siano studenti universitari in cerca di un percorso formativo rapido che permetta loro di accedere ad un lavoro flessibile e per niente brutto.

7.       Oltre al corso di assistente bagnanti tradizionale la vostra associazione propone anche dei corsi specialistici?

Abbiamo ideato un percorso formativo unico che si chiama SEA (Soccorritore per l’Emergrnza Acquatica) con lo scopo di offrire in un’unica soluzione, e in un’unica spesa, l’accesso al mondo del lavoro. In sostanza abbiamo voluto far risparmiare tempo e denaro a chi partecipa a questo corso in modo tale che alla conclusione del programma non si debbano seguire altri corsi ma si sia pronti per inserirsi nel mondo del lavoro. Un nostro allievo che concluda il corso SEA infatti non solo ottiene il brevetto da Assistente Bagnanti ma ottiene anche diversi altri brevetti come:

  • uso del defibrillatore,
  • uso dell’ossigeno,
  • certificazione sul trauma in acqua,
  • primo soccorso aziendale,
  • addetto antincendio,
  • rescue board.

È evidente che una persona così formata sarà inevitabilmente in vantaggio nell’inserimento nel mondo del lavoro rispetto ad un’altra persona che ha solo il semplice brevetto da assistente bagnanti.